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L'oroscopo tra superstizione, mitologia e mistificazione
Giorni di permanenza del sole nelle costellazioni zodiacali in epoca contemporanea:

ariete, 18 aprile, 14 maggio
toro, 14 maggio, 1 giugno
gemelli, 21 giugno, 20 luglio
cancro, 20 luglio, 10 agosto
leone, 10 agosto, 16 settembre
vergine, 16 settembre, 30 ottobre
bilancia, 30 ottobre, 24 novembre
scorpione, 24 novembre, 29 novembre
serpentario, 29 novembre, 17 dicembre
sagittario, 17 dicembre, 19 gennaio
capricorno, 19 gennaio, 16 febbraio
acquario, 16 febbraio, 12 aprile
pesci, 12 marzo, 18 aprile

Ai tempi nostri forse nulla quanto l'oroscopo, per come quotidianamente viene cucinato da miriadi di maghi e per come viene ingerito e digerito da moltitudini di persone, e' rappresentativo del sopravvivere di superstizioni antiche legate con un filo ormai sottilissimo ad ancor piu' antiche religioni. Un tempo scienza e mitologia, astronomia ed astrologia, erano sfaccettature diverse della stessa cosa: il desiderio, meglio bisogno, dell'uomo di conoscere ed interpretare se stesso ed il mondo. Così nell'antichita' ogni fenomeno naturale era osservato con l'attenzione di chi e' impegnato a capire e quando la scienza non era in grado di spiegare cio' che i sensi percepivano allora si faceva ricorso alla mitologia.
Tra gli spettacoli naturali Il cielo, il firmamento, con la sua maestosita' e la sua bellezza, con i suoi moti complicati, ha esercitato un fascino irresistibile sull'uomo che ha tentato fin dagli albori della civilta' di trovare un collegamento tra i fatti terreni ed i moti celesti. Ne e' nata una cultura del cielo nella quale scienza e mitologia convivevano armoniosamente e non v'e' da stupirsi perche' le conoscenze scentifiche erano molto limitate e quindi vi era la necessita' di ricorrere molto spesso al soprannaturale per spiagare cio' che era troppo misterioso per essere capito sulla base di quello che la scienza aveva dimostrato. Cosa poi non troppo dissimile da quello che avviene oggi allorquando la spiegazione di taluni fenomeni apparentemente ingiustificabili viene affidata a teorie scentifiche al limite del filosofico.
L'oroscopo, ovvero il collegamento tra il moto di pianeti e sole con i fatti terreni era una cosa importante e soprattutto seria, ovviamente sulla base dei canoni scentifici dell'antichita'. Dall'osservazione del cielo nascevano regole riti e dei: L'antico Egitto adorava Sirio che al suo sorgere eliaco annuciava la piena stagionale del Nilo ed il rinnovarsi della fecondita' della terra, nel Nord europa erano le Pleiadi a scandire i ritmi dell'agricoltura ed era sull'asterisma del toro, in onore del quale venivano celebrati i riti sabbatici poi demonizzati dal cattolicesimo, che veniva misurato l'anno. La luna con il suo ciclo scandiva il calendario dell'antichita' e probabilmente, poiche' il ciclo lunare ha influenze talmente potenti sulla natura terrestre da non poter essere trascurato, sapeva farlo molto meglio di quanto non faccia oggi il nosto sistema asettico di misura del tempo. (tant'e' che, ancor oggi sono molti i calendari che riportano anche i noviluni ed i pleniluni) Resta il fatto che il prevalere di una cultura che non collegava, o non cercava di farlo, il cielo ed suoi moti alla terra ed ai suoi accadimenti, ha cancellato le conoscenze, i riti e l'arte di interpretare il presente ed immaginare il futuro osservando i moti degli astri.
Così, mentre la terra si muoveva lungo la sua orbita galattica con i suoi moti di rotazione precessione e nutazione e gli astri nel cielo mutavavano conseguentemente collocazione, l'astrologia, ormai svincolata dal legame con la scienza e con la realta', rimaneva fedele alla posizione delle stelle nel cielo di 2000 anni fa. A sorreggere il successo di coloro che oggi sostengono d'essere in grado di prevedere il futuro e capire il presente sulla base del moto degli astri v'e' quindi nella gente un misto di curiosita' e superstizione ma soprattutto una buona dose di ignoranza. Oggi l'oroscopo e' completamente distaccato dai fenomeni astronomici che vorrebbe interpretare e considera fenomeni che nella realta' non esistono.
Il moto di precessione degli equinozi ha spostato l'asse terrestre e con esso il punto della volta celeste attorno al quale il cielo pare ruotare.
Questo ha fatto sì che grado a grado sia stato anticipato il punto del cielo che fa da sfondo al sole nei diversi giorni dell'anno. La primavera 2000 anni fa iniziava con il sole in ariete, da cui la proverbialita' del così detto "punto d'ariete", mentre ora il 21 di marzo il sole si trova nei pesci. Ma questo ritardo non e' il solo elemento a discredito dell'astrologia contemporanea, infatti va segnalato che le costellazioni zodiacali, ovvero quelle attraversate dal sole nel suo moto relativo durante l'anno sono 13, una in piu' rispetto a quelle dell'oroscopo; ci si e' infatti scordati totalmente del serpentario (ophiucus), posta tra lo scorpione ed il sagittario attraversata dal sole tra il 29 novembre ed il 17 Dicembre. Forse risultava comodo suddividere il cammino del sole in 12 parti, tante quante sono i mesi dell'anno, ed e' proprio per questo che fu compiuto un altro errore, perche' il tempo di permanenza del sole nelle diverse costellazioni e' fortemente variabile a seconda della lunghezza del segmento di eclittica, ovvero della linea che disegna sulla volta celeste il percorso apparente del sole, staccato dalle costellazioni sul cielo; così il sole rimane nella costellazione dello scorpione ad accecare la fulgida e rosseggiante Antares solamente per 5 giorni tra il 24 ed il 29 novembre, e non per un mese come vorrebbero gli astrologi, così come il tempo di permanenza del sole nella costellazione della vergine e' di 44 giorni.
V'e' da chiedersi come su questa base sia possibile tentare un collegamento realistico tra le previsioni dei maghi e la posizione dei pianeti così come assai spesso si sente fare negli oroscopi. La giustificazione che taluni provano a dare e' che la veridicita' dell'oroscopo risieda nella sua antica origine e che il fatto d'esser stato cosrtuito con regole vecchie di millenni imponga necessariamente di doverlo rapportare al cielo stellato così come era allora. Ma 2000 anni fa l'uomo non conosceva ne' Urano ne Nettuno, scoperti solamente nel nostro secolo, senza che per questo i due giganti piu' esterni del nostro sistema stellare vengano trascurati dai maghi nostrani. La parte piu' comica di cio' sta' nel fatto che, sia ad Urano che a Nettuno, i cui nomi sono stati scelti non certo per ragioni astrologiche ed in tempi ovviamente molto recenti, vengono attribuite influenze correllate alle caratteristiche dei corrispondenti Dei dell'antichita'. In somma si sta' facendo un minestrone con ingredienti antiche ed altri moderni, senza badare alla necessita' di salvare almeno le apparenze.


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